Pensiero del mattino.

Ogni tanto aver cura di noi stessi e mettersi al primo posto non è egoismo, è solo ricordarsi di volersi bene .
(Un cuore a spasso Fanpage.)
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Amo le persone piene di difetti, perché sono spesso migliori di quelle ricche di falsi pregi. Amo le persone che non hanno paura delle conseguenze perché sono più vere di quelle che lanciano il sasso e nascondano la mano. Amo le persone senza peli sulla lingua perché hanno più verità in corpo di chi conosce solo parole di circostanza. (S. Nelli)

Amo le persone piene di difetti, perché sono spesso migliori di quelle ricche di falsi pregi.
Amo le persone che non hanno paura delle conseguenze perché sono più vere di quelle che lanciano il sasso e nascondano la mano.
Amo le persone senza peli sulla lingua perché hanno più verità in corpo di chi conosce solo parole di circostanza.
(S. Nelli)

Tieniti strette quelle uniche persone che riescono a renderti le giornate migliori. Quelle che ti strappano un sorriso non appena ti è scesa una lacrima. Quelle persone che riescono sempre a dimostrarti che per loro tu sei indispensabile. Tieniti strette quelle uniche persone che non ti dicono mille volte quanto tengono a te, ma te lo dimostrano costantemente, anche con piccoli gesti. (Dal web)

Tieniti strette quelle uniche persone che riescono a renderti le giornate migliori.
Quelle che ti strappano un sorriso non appena ti è scesa una lacrima.
Quelle persone che riescono sempre a dimostrarti che per loro tu sei indispensabile.
Tieniti strette quelle uniche persone che non ti dicono mille volte quanto tengono a te, ma te lo dimostrano costantemente, anche con piccoli gesti.

L'altro giorno, una ragazza giovane mi ha chiesto: "Cosa provi nell'essere vecchia"? Mi ha sorpreso molto la domanda, dato che non mi sono mai ritenuta vecchia. Quando la ragazza ha visto la mia reazione, immediatamente si è dispiaciuta, ma le ho spiegato che era una domanda interessante. E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo. A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio. Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto. Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune "cose". Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori. Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare. A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora? A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50? E se dopo voglio piangere per un amore perduto? E se cammino sulla spiaggia in costume da bagno, portando a spasso il mio corpo paffuto e mi tuffo fra le onde lasciandomi da esse cullare, nonostante gli sguardi di quelle che indossano ancora il bikini, saranno vecchie anche loro se avranno fortuna. È vero che attraverso gli anni il mio cuore ha sofferto per la perdita di una persona cara, ma è la sofferenza che ci dà forza e ci fa crescere. Un cuore che non si è rotto, è sterile e non saprà mai della felicità di essere imperfetto. Sono orgogliosa di aver vissuto abbastanza per far ingrigire i miei capelli e per conservare il sorriso della mia giovinezza, di quando ancora non c'erano solchi profondi sul mio viso. Orbene, per rispondere alla domanda con sincerità, posso dire: mi piace essere vecchia, perché la vecchiaia mi rende più saggia, più libera! So che non vivrò per sempre, ma mentre sono qui, voglio vivere secondo le mie leggi, quelle del mio cuore. Non voglio lamentarmi per ciò che non è stato, né preoccuparmi di quello che sarà. Nel tempo che rimane, semplicemente amerò la vita come ho fatto fino ad oggi, il resto lo lascio a Dio. (Dal web)

L'altro giorno, una ragazza giovane mi ha chiesto:
"Cosa provi nell'essere vecchia"?
Mi ha sorpreso molto la domanda, dato che non mi sono mai ritenuta vecchia.
Quando la ragazza ha visto la mia reazione, immediatamente si è dispiaciuta, ma le ho spiegato che era una domanda interessante.
E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo.
A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio.
Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto.
Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune "cose". Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori.
Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare.
A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora?
A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50?
E se dopo voglio piangere per un amore perduto?
E se cammino sulla spiaggia in costume da bagno, portando a spasso il mio corpo paffuto e mi tuffo fra le onde lasciandomi da esse cullare, nonostante gli sguardi di quelle che indossano ancora il bikini, saranno vecchie anche loro se avranno fortuna.
È vero che attraverso gli anni il mio cuore ha sofferto per la perdita di una persona cara, ma è la sofferenza che ci dà forza e ci fa crescere.
Un cuore che non si è rotto, è sterile e non saprà mai della felicità di essere imperfetto.
Sono orgogliosa di aver vissuto abbastanza per far ingrigire i miei capelli e per conservare il sorriso della mia giovinezza, di quando ancora non c'erano solchi profondi sul mio viso.
Orbene, per rispondere alla domanda con sincerità, posso dire: mi piace essere vecchia, perché la vecchiaia mi rende più saggia, più libera!
So che non vivrò per sempre, ma mentre sono qui, voglio vivere secondo le mie leggi, quelle del mio cuore. Non voglio lamentarmi per ciò che non è stato, né preoccuparmi di quello che sarà. Nel tempo che rimane, semplicemente amerò la vita come ho fatto fino ad oggi, il resto lo lascio a Dio.

Intossicazione sentimentale.



«Lo amo da morire»
«Sto impazzendo per lui»
«Sto male per quell'uomo ma non ne posso fare a meno»
In amore più si soffre più si ama: nella nostra cultura morire d'amore é accettato, qualche volta anche nobile.
Per molte donne l'amore é struggimento, un dolore inevitabile, una croce che portano ogni giorno sulle spalle. Ci sono donne che per amore si spengono come candele che bruciano piano piano, fino a ridursi a mozziconi, altre che avvizziscono come piante che non ricevono più acqua, altre ancora che sbiadiscono come vestiti lavati ripetutamente in lavatrice.
É impossibile fare diversamente? No, se innanzitutto si fa proprio il concetto che debilitarsi per amore é sbagliato, che amare non significa
"Morire d'amore", scomparire per l'altro, annullare la propria identità, perdere la bussola e vagare nella nebbia con il proprio cuore infranto e sanguinante tra le mani.
Quando si ama trafiggendo ogni giorno se stesse, quando si straccia la propria identità come se fosse cartaccia da buttare, quando ci si aggancia alla sofferenza d'amore con un arpione da cui non ci si vuole liberare, é intossicazione sentimentale. Ci sono donne che si debilitano in amori angoscianti, in storie affettive sterili, in relazioni soffocanti. Legano al loro cuore lacci che lo stritolano, supplicano, insistono, si umiliano, piangono, ruggiscono, sputano su se stesse in nome dell'amore.
E’ un concetto limitante pensare che in amore sia tutto concesso: ha incastrato tante donne in una gabbia dalla quale non riescono a uscire. Morire d'amore non é inevitabile, é una scelta autoimposta e portata avanti in nome di un sogno malato. É il sogno che accompagna ogni giorno le donne che vivono lontane dalla loro anima, che hanno perso se stesse per strada, che non conoscono la loro ricchezza interiore e pensano che offrire il loro cuore senza proteggerlo sia un merito. Ma amare in questo modo, lontane dalla propria anima, non é vero amore: é intossicazione sentimentale.
Dobbiamo vivere per amore... ma non morire per colpa sua...
- Simona Oberhammer -